Bambino agli albori del calcio ambrosiano, ragazzo quando fu fondato il GS Ambrosiana, giovane quando il GS Ambrosiana fu rilanciato, giovane e poi adulto quando fu tra i fondatori della Polisportiva Sambruson 1992 e quando fu rinominata nell’attuale ASD Ambrosiana Sambruson: senza dubbio Bepi è fra i pochissimi protagonisti e testimoni di tutte le stagioni del calcio di Sambruson. Una presenza, la sua, che è quasi una dedizione famigliare tanto che, sia quando c’è che quando non può esserci, si nota: è talmente “di casa”, nella casa del nostro calcio, che non si può immaginare l’Ambrosiana senza Bepi e non si può guardare al “don Giovanni Guerra” senza pensare anche a lui.
Bepi si caratterizza per un volontariato quasi involontario, reso indubbiamente particolare dalle “burbere” umiltà e bontà di persona semplice che emerge nel modo in cui sa anche divertire i bambini e i ragazzi delle squadre, con qualche semplice gesto o con qualche sua espressione del volto… magari nascondendosi dietro il suo inseparabile bastone da passeggio.
Sono poi proverbiali i suoi incitamenti ai giocatori di tutte le categorie; incitamenti quasi da “ultrà”, a volte un po’ strani, forse, come se il goal fosse là alla portata e, invece, magari è lontano anni luce, ma che tanto alla fine prima o poi (quasi sempre) arriva.
E il suo immancabile e severo servizio alla biglietteria?
Da lui non si passa se non si prende il biglietto: quasi una linea del Piave, pur se, a volte, verrebbe anche in mente anche la celeberrima scena del film “Non ci resta che piangere”.
Come accompagnatore della prima squadra, poi: senza di lui non si va! Punto! Ed è giusto così.
La presenza di Bepi, in tutti i periodi del calcio ambrosiano, è sempre stata una bella presenza. Lui, con tutti i volontari, si impegna per una grande e nobile causa: fare di tutto, con le sue possibilità, affinché tanti bambini, ragazzi e giovani possano, oggi come quando anche lui era un ragazzo, praticare uno sport ma, soprattutto, stare insieme e crescere insieme nel modo più semplice e naturale di sempre: giocando.
grazie di cuore!